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Gli italiani sicuri nell’investire sulla prima casa: il mattone è per sempre!

Acquisto prima casa: noi italiani lo abbiamo nel DNA. Era il sogno dei nostri nonni e dei nostri bisnonni ancor prima, si è trasformato (quasi) sempre in realtà per i nostri genitori.
Siamo innamorati delle nostre città (e delle nostre colline, montagne, laghi…) e fieri delle nostre origini.

Se a questa caratteristica aggiungiamo il fatto che siamo decisamente meno inclini di altri a “migrare”, il risultato finale risulta quasi scontato.

Acquistare la prima casa, anche nel 2021, resta il traguardo più agognato.

“Comprati una casa, il mattone è un investimento sicuro”. Ma non diciamolo agli Svizzeri 

Ce lo sentiamo ripetere da quando siamo bambini: il mattone è un investimento sicuro. Anzi, il più sicuro.

Stando ai dati Istat aggiornati al 2019, questo consiglio lo abbiamo preso decisamente alla lettera: almeno il 75,2% della popolazione italiana infatti vive infatti in una casa di proprietà.
Non tutti gli europei però godono delle stesse opportunità: analizzando i dati, è impossibile non notare come il quadro sia totalmente diverso in Paesi come la Svizzera, dove solo il 43,40% della popolazione vive in case di proprietà, o ancora della Germania, con il 51,7% di proprietari di casa, o dell’Austria, con il 55%. Agli antipodi la Romania, che conta il 96,40% di proprietari e dove solo lo 0,9% degli immobili residenziali è stato acquistato con un mutuo (Fonte Eurostat).

Da cosa sono determinati questi divari? In generale possiamo affermare che esiste una relazione inversamente proporzionale tra economia evoluta e acquisto della casa, determinata da diversi fattori: in primis il costo molto più elevato delle case nei Paesi con un Pil più alto, in secondo luogo perché nelle economie meno sviluppate il mercato immobiliare risulta più stagnante.

Ora ad acquistare casa sono i single – e le mamme single

Fra i mutamenti che questi dati evidenziano, balza all’occhio la differenza di composizione demografica rispetto a quella di qualche decennio fa. L’acquisto della prima casa non è più solo prerogativa di coppie sposate con due bambini e un cane (o un gatto, a seconda delle allergie!) ma sempre più di giovani single.

L’Istat conferma che il 67,9% di nuclei formati da un solo genitore con un figlio minore vive in una casa di proprietà (questa può essere stata acquistata o derivante da accordi legati alla separazione). L’ultimo Rapporto di 24MAX, diffuso a maggio 2021, entra maggiormente nel dettaglio e riporta come la maggioranza dei richiedenti un mutuo nel primo trimestre 2021 risulta essere formata da coppie sposate (45%), seguono i single con il 35%, di cui il 56% uomini e il 44% donne. Quindi, in riferimento ai single, ci si riferisce ad un acquisto effettivo.

Analizzando il panel per fasce d’età, 24MAX rileva che il maggior numero di richiedenti (35%) è composto da quella 35-44 anni. Le altre richieste si dividono equamente tra le fasce 25-34 per il 19%, 45-54 per il 22% e over 55 per il 22%. Una piccola quota, seppur significativa (2%), si registra nella fascia d’età dei più giovani (18-24).

Di tutte queste pratiche, il 97,5% è destinato all’ acquisto prima casa.

Recovery Plan: per l’acquisto prima casa da parte degli under 35 c’è la garanzia dello Stato

A dare una mano proprio agli under 35 nel processo di acquisto della casa ci ha pensato anche il Presidente del Consiglio Mario Draghi. In occasione della presentazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza da 248 miliardi, ha reso noto che per acquistare non servirà più un anticipo. Lo Stato, infatti, sarà garante del mutuatario.

Se sei una mamma single, ho una notizia per te: il tasso fisso non è l’unica soluzione.
Bene, ora che hai finalmente deciso di acquistare, e puoi magari addirittura godere del privilegio della garanzia statale, sorge spontanea la domanda: tasso fisso o variabile? L’eterno dilemma di chi si appresta ad accendere un mutuo.

Al momento sei una mamma single, già, ma domani cosa succederà? Nessuno di noi ha la sfera di cristallo, ma ipotizziamo che la tua situazione possa cambiare e con essa le esigenze di vita e dell’abitare. In questo caso, il tasso variabile diventa il tuo migliore amico. “Perché?”, ti starai chiedendo.

L’investimento della vita… o forse solo dei prossimi 6/7 anni

I tassi sono ai minimi storici e quello attuale rappresenta il periodo ideale per chi vuole acquistare un immobile tramite mutuo ipotecario.

Se la tua intenzione è quella di orientarti verso l’acquisto prima casa – ipotizzando che non si tratti della soluzione abitativa ‘per la vita’, ma che nell’arco dei prossimi 8/10 anni la situazione potrebbe cambiare – la soluzione migliore, secondo i credit specialist di 24MAX, è quella del mutuo di lunga durata (20 anni) a tasso variabile.

I motivi sono principalmente due, ed entrambi ti faranno risparmiare un bel po’ di soldini: il mutuo a tasso variabile presenta costi decisamente inferiori rispetto a quello fisso, oltre a garantire una rata più bassa, a fronte di una prospettiva di vendita dell’immobile o rinegoziazione entro 6/7 anni.

Vale la pena considerare questa opzione, non credi? Le carte sono in tavola, ora tocca a te. Che la ricerca della tua prossima casa abbia inizio, magari proprio dal RE/MAX!

Remax Associati Real Estate

(Fonte: Remax Italia)