Senior co-Housing, soluzioni abitative da esplorare

Trovare nuove soluzioni abitative per chi sta entrando nel mondo “over 75” è un pensiero condiviso da molti. Oggi le persone giunte ad avere l’età della pensione hanno la forma fisica e cognitiva di un 40-45enne.

Secondo l’ISTAT entro i prossimi 50 anni l’aspettativa di vita media degli Italiani aumenterà di oltre cinque anni. E non si tratta di un fenomeno nazionale, organismi internazionali di sanità hanno elaborato l’indice di invecchiamento attivo, per misurare la possibilità per gli anziani di realizzarsi pienamente in termini di occupazione, partecipazione sociale e culturale, mantenimento dell’autonomia.

L’ambiente esterno è favorevole all’invecchiamento attivo degli anziani, attraverso indicatori quali l’aspettativa di vita, il benessere psicologico, l’uso delle tecnologie, il grado di connettività. Oggi le persone che giungono all’età della pensione mantengono impegni nel sociale, svolgono attività di volontariato, a volte partecipano alla vita politica, si mantengono in forma con l’esercizio fisico, hanno accesso ai servizi sanitari e una certa sicurezza economica.

Nonostante questa visione positiva va considerato che non è tutto rosa e fiori, spesso sono presenti problemi di salute, di solitudine, di mancanza autonomia, se ci sono dei figli, a volte vivono lontani e non tutto si incastra come dovrebbe.

Senior housing

Da qualche tempo si sta facendo strada il concetto di ricorrere al senior housing o ancor meglio al senior co-housing cioè soluzioni abitative definitive dove condividere spazi, domestici e ricreativi, in compagnia di persone della propria età.

Giunta nel nostro paese dal nord Europa e dagli USA alla fine degli anni 70; solo negli ultimi anni ha cominciato ad essere oggetto di attenzione anche qui.

Ma attenzione non stiamo parlando di RSA, infatti le strutture destinate al co-housing rispondono ad alcune caratteristiche specifiche. Gli ospiti sono solitamente persone autosufficienti o con lievi limitazioni che non richiedono condizioni particolari di accessibilità. Le strutture adibite al co-housing devono consentire di vivere momenti di vita privata in autonomia come favorire la socializzazione e mantenere uno stile di vita attivo.

Dovranno essere presenti alcuni servizi basilari di assistenza (un ambulatorio/infermeria, servizio mensa e spaccio alimentare, lavanderia). Inoltre devono essere garantiti i collegamenti con le città in modo da mantenere i rapporti con conoscenti e familiari.

Ipotizziamo di disporre di strutture dotate di micro-appartamenti, autonomi in tutto ma con spazi comuni dedicati alla socialità.

Un’idea abbastanza lontana dalla mentalità diffusa degli italiani dove i genitori anziani vivono isolati, accompagnati dalla badante o in rari casi, quando possibile, accolti in famiglia.

Ma da futuri pensionati ci chiediamo: saremo capaci di lasciare la casa famigliare a cui siamo affezionati per spostarci in una sorta di “centro sociale” dove però non sentirci più soli e dove risvegliare le nostre passioni e idee?

Probabilmente ci troviamo di fronte ad un nuovo settore del mercato immobiliare da guardare con attenzione per coglierne al volo tutte le potenzialità.

Re/Max Associati Real Estate