Un’efficace strategia di comunicazione immobiliare produce contatti e relazioni. L’agente immobiliare vive di relazioni. Le relazioni si nutrono di parole, ne sono l’essenza. Quando sono vuote o formali o inutili, anche i rapporti diventano così.
Durante l’attività professionale quotidiana quante parole essenziali usi? Di quante potresti fare a meno?
I momenti in cui è importante usare le parole giuste ed essenziali sono 3:
1. la presentazione dei tuoi servizi al cliente;
2. i colloqui in fase di reclutamento dei migliori collaboratori;
3. la creazione di annunci immobiliari che vincano la sfida dell’attenzione.
In tutti i casi, con le tue parole devi proiettare nell’interlocutore certezze, curiosità e fascinazione.
Certezze: perché nessuno, neanche tu, ha voglia di perdere tempo in forse e magari. Dai certezza quando parli in modo schietto e sincero.
Curiosità: lascia intendere che il meglio deve ancora venire, instilla il desiderio di scoprire quale sia la sorpresa finale.
Fascinazione: l’aspetto emotivo è quasi sempre determinante nell’esito di un rapporto, anche professionale. Le sensazioni che prova chi ti ascolta o legge prevalgono sulle valutazioni tecniche ed economiche nel riconoscere la propria casa, nel conferire un incarico, nell’aderire al tuo brand.
Copywriting immobiliare, ovvero il libro dei sogni possibili
La proposta di vendita di un immobile è una delle sfide nell’uso di parole essenziali. La casa è un simbolo, un traguardo, una realizzazione ed una espressione di sé. Per questo motivo non puoi proporla come se fosse solo un bene materiale. Nella tua comunicazione immobiliare devi promuoverla come un bene emozionale. La descrizione tecnica è necessaria e doverosa, ma tieni sempre presente che è fondamentale saper raccontare un immobile per trasmettere l’idea di rifugio, nido, destinazione. Tutti aspetti che riguardano anche la sfera affettiva e familiare.
Concetti con una forte impronta umanistica accompagnano la narrazione di un ambiente abitativo accogliente. Le parole essenziali sono quelle che fanno “vedere” l’arredamento e la luce, le voci e la vita che coloreranno i giorni sotto quel tetto!
Dimentica frasi banali e standardizzate. Tutti possono proclamarsi i migliori (servizio di qualità a 360°), i veterani del mercato (“Vendiamo case dal …”), i più convenienti (eccellenza a prezzi di saldo), gli speciali (solo da noi…), pochi lo dimostrano.
A nessun cliente interessano le formule promozionali: tutti cercano la sostanza, l’essenza, il cuore. Usa parole essenziali per offrire questa sostanza: in poche righe, perché sei il migliore o il più esperto o il più conveniente? Soprattutto, qual è il vantaggio sostanziale e concreto che chi legge otterrà, alzando il telefono e contattandoti?
La comunicazione immobiliare è essenziale ed inclusiva
Quando sono davvero efficaci le parole che si dicono e si scrivono? Si è detto, quando arrivano a toccare in profondità l’interlocutore. Già questo basterebbe a spiegare perché i luoghi comuni allontanano e disinteressano. Ma dice anche che occorre identificare il target dei destinatari perché le tue parole siano essenziali e colgano nel segno.
La società cambia, lo stesso concetto di famiglia di oggi non è lo stesso di 10 anni fa, figuriamoci di 50. Non è una considerazione da poco per chi vende abitazioni. Casa e famiglia, nella nostra cultura, sono un connubio indissolubile. È il momento di prenderne atto ed adeguare anche il linguaggio del tuo brand a questa realtà in divenire, in primo luogo perché eticamente giusto, in secondo perché la sensibilità sul tema è crescente.
I brand che mettono in atto una effettiva politica di D&I (Diversity & Inclusion) arricchiscono il proprio storytelling di un elemento prezioso, con un immediato ritorno di immagine e gradimento. L’88% degli italiani preferisce marchi inclusivi, a conclusioni analoghe era pervenuto uno studio redatto da Microsoft. Per questo motivo, ricordati che la figura del maschio capofamiglia è ormai obsoleta, sostituita da una pluralità di nuovi modelli familiari. Quindi, quando formuli la tua proposta al pubblico, cura che dal linguaggio traspaia la consapevolezza che ti stai rivolgendo anche alla comunità LGBT+ o alle comunità etniche presenti nella tua città, per esempio.
A margine: in tema di D&I, una ricerca di Forbes dimostra che un team inclusivo è più efficiente e creativo di una squadra che non lo sia. Ricordatelo in fase di recruiting!
Per concludere, 3 concetti essenziali
Un annuncio o una presentazione che vuole cogliere nel segno, usando pochi termini essenziali, deve avere una coerenza interna e lasciare al cliente un’idea, un’immagine ed un’emozione positiva.
L’idea di realizzare un proprio sogno abitativo, un buon investimento o una nuova carriera dipendono dall’immagine di quel sogno concretizzato.
Scegli, prova e studia il linguaggio che meglio possono realizzare questo obiettivo. Non farti cogliere impreparato dalla sfida di aggiornare la tua comunicazione immobiliare usando parole e concetti contemporanei che arrivano al cuore della questione. E delle persone.
Remax Associati Real Estate
(Fonte: Remax.ti)