Acquistare un immobile con le agevolazioni prima casa offre vantaggi fiscali significativi, ma è fondamentale rispettare le condizioni previste dalla legge per non incorrere in sanzioni. Uno degli aspetti più critici riguarda la vendita dell’immobile prima di cinque anni dal rogito: secondo una recente sentenza della Cassazione, tutti i comproprietari rispondono in solido della decadenza del beneficio, indipendentemente dalla quota posseduta.
La responsabilità dei comproprietari: cosa dice la Cassazione
Un nuovo intervento della Suprema Corte ha stabilito che, nel caso in cui un immobile acquistato con le agevolazioni prima casa venga venduto prima di cinque anni senza che sia stato acquistato un altro immobile da adibire ad abitazione principale, il recupero della maggiore imposta dovuta può avvenire nei confronti di ciascun comproprietario, senza tener conto della quota di possesso. Ciò significa che il Fisco può rivalersi sull’intero importo nei confronti di qualsiasi proprietario, anche se la sua quota è minima.
Il caso specifico: la sentenza della Cassazione
La vicenda esaminata riguarda una madre che aveva acquistato solo l’1% della casa intestata al figlio, il quale deteneva il restante 99%. Entrambi avevano usufruito dell’agevolazione prima casa, ma hanno venduto l’immobile entro due anni dal rogito senza riacquistarne un altro. L’Agenzia delle Entrate ha richiesto alla madre il pagamento dell’intera imposta dovuta, nonostante la sua partecipazione minima alla comproprietà. Dopo un iter giudiziario durato anni, la Cassazione ha confermato che la responsabilità è solidale e che il recupero delle imposte può avvenire su entrambi i comproprietari, indipendentemente dalla percentuale di possesso.
Cosa prevede la normativa sulle agevolazioni prima casa
Secondo l’articolo 1, comma 4, della Tariffa allegata al Testo Unico sull’imposta di registro, se un immobile acquistato con i benefici prima casa viene ceduto prima di cinque anni senza acquistarne un altro entro un anno dalla vendita, scatta la decadenza delle agevolazioni. In questo caso, il contribuente deve versare le imposte di registro, ipotecaria e catastale nella misura ordinaria, con una sanzione del 30% e interessi di mora.
Le implicazioni per chi acquista in comproprietà
L’acquisto di un immobile in comproprietà può sembrare una scelta conveniente, ma comporta responsabilità fiscali da non sottovalutare. Se uno dei comproprietari non è in grado di saldare il debito con il Fisco, l’Agenzia delle Entrate può rivalersi sugli altri, anche se la loro quota è minima. Questo principio si basa sul concetto di “obbligazioni solidali passive”, secondo cui tutti i comproprietari sono ugualmente responsabili nei confronti del creditore, ovvero il Fisco.
Conclusione
Vendere un immobile acquistato con le agevolazioni prima casa prima dei cinque anni può avere conseguenze fiscali rilevanti, specialmente se si tratta di una comproprietà. Per evitare spiacevoli sorprese, è fondamentale conoscere le normative e pianificare attentamente ogni operazione immobiliare.
Fonte: Idealista Blog